- Scritto da Angelo Siciliano
Schegge
1 Questa maledizione sembra affondare le sue radici nella cultura classica, in particolare nelle favole di Esopo. Chi la “scagliava”, è come se auspicasse la morte per fame e per sete della persona cui era diretta.
2 Àshcula indica un frammento, una scheggia, anche con riferimento al legno. Per un frammento fittile si adopera anche il termine cìcciula, che sta pure per deturpazione della pelle dovuta all’acne (cìcciuli uastàrdi), o al vaiolo, o all’effetto della relativa vaccinazione su una spalla che si praticava ai bambini fino all’inizio della seconda metà del Novecento. Per frammento o coccio di terracotta o di maiolica, si può adoperare anche il termine sfrénzula. Pétina è lo smalto vetrificato, applicato a fuoco a recipienti in metallo come bacini, secchi e pitali (vacìli di faccia, cati e pisciatùri di fèrru biancu); è anche la cristallina applicata a recipienti in terracotta come pignatte, vasetti, pentole e tegami (pignàti, prisi,
- Scritto da Angelo Siciliano
"Padruni e Guarzuni "di Angelo Siciliano, tratti da Lo zio d’America
E, finalmente, giunse anche Lo zio d’America, poesie, cunti, nenie, ballate e detti in dialetto montecalvese, con una raccolta di maledizioni. Il patrimonio letterario montecalvese si correda, da ora in poi, di un testo scritto nella nostra lingua locale. Ciascuno di noi, immagino, attraversa nella propria vita dei particolari periodi in cui si sente spinto, più o meno inconsciamente, a ricercare le proprie origini; ci si rende conto, ad un certo punto, che il momento attuale è, il più delle volte, conseguenza di un processo che è in moto, e quindi in evoluzione, da secoli, se non addirittura da millenni. Per rimanere nell’ambito della nostra storia locale, diciamo che, a seconda dei tempi, delle personali esperienze e delle singole esigenze è venuto man mano formandosi un interessantissimo patrimonio letterario al quale si aggiunge, oggi, questa nuova fatica di Angelo Siciliano. Stimolante sarebbe effettuare uno studio sociale dei momenti in cui sono venute alla luce le varie opere, ma la cosa richiederebbe troppo tempo.
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- Scritto da Angelo Siciliano
L’UNGUENTO MAGICO
In via S. Caterina, abitava una danno molto bella. Era sposata. Alcune notti, s’alzava dal letto e nuda si ungeva con certo unguento magico. Poi. volava via dalla finestra, si posava davanti a una casa, entravo di sotto la porta, pure se non vi era la gattaiola, e nel letto molestava un pover’uomo che dormiva: gli montava addosso e lo scuoteva ben bene. Prima dell’alba, se ne usciva per uno fessura della porta e volando, alla propria casa. Il marito, una notte, si accorse che la moglie non c’era e capì che era una janàra (strega). Il giorno dopo, al posto dell’unguento, vi mise a sugna nel vaso. Una notte, la moglie si unse e poi, come sempre, si lanciò dalla finestra. La mattina dopo la trovarono morta, nuda longa-longa in mezzo la strada.
File audio LU ‘NGUIENTU MAGICU
- Scritto da Angelo Siciliano
Il re galantuomo, Vittorio Emanuele II di Savoia (Torino 1820 – Roma 1878), detto anche il padre della patria, fu il primo re dell’Italia unita a partire dal 1861. I briganti, che non accettarono il Risorgimento e videro nell’annessione del Regno delle due Sicilie solo l’avvicendarsi di due padroni, furono di passaggio anche per i territori della Malvizza, dove tavolta i massari sparavano da li ssajittére (feritoie nei muri predisposte per la difesa delle masserie). Magliùni, al singolare Maglióne, è il soprannome di alcuni massari montecalvesi, il cui significato è castratori di vitelli. Quando una donna partoriva in paese, si era soliti cucinarle una gallina in brodo, per stimolare la sua produzione di latte per il neonato. Nel nostro caso, zio Michele, che non aveva provveduto per tempo a procurarsi una gallina per la moglie gravida, aveva cercato di rimediare rubando un agnello nella masseria in cui lavorava.