- Scritto da Angelo Siciliano
Poesie in lingua dialettale
Questo testo poetico in dialetto è il terzo riguardante la Madonna dell’Abbondanza. I primi due, uno in lingua e l’altro in dialetto, sono nel sito www.irpino.it . La statua della Madonna dell’Abbondanza, assieme a quella di San Lorenzo e al busto dell’Addolorata, è stata ritrovata casualmente in una nicchia murata di palazzo Pirrotti a Montecalvo Irpino. Appartenne alla famiglia di S. Pompilio Maria Pirrotti, nato a Montecalvo nel 1710 e morto nel 1766 a Campi Salentina (LE), dove è patrono. Nella pupilla vitrea dell’occhio destro della statua è riconoscibile un teschio. Lo si ritiene un miracolo del santo che, in vita, recitava il rosario con le anime del purgatorio. Chi desiderasse saperne di più può consultare il sito www.sanpompilio.it
- Scritto da Angelo Siciliano
Una frequentazione stabile della zona fin dall'età romana è attestata dal rinvenimento di strutture murarie riferibili ad una villa rustica in località Tressanti (sul confine con Ariano Irpino), nonché dal materiale archeologico proveniente da necropoli ed aree segnalate in varie altre località del territorio comunale.[10]
La prima notizia storica di Montecalvo è contenuta in un documento del 1096, in cui si fa riferimento all'invio di circa sessanta armati di quella zona nella spedizione in Terrasanta voluta da Guglielmo il Buono.[10]
La cronaca di Alessandro Telesino ricorda che nel 1137 re Ruggero II, sovrano normanno in guerra con il conte di Avellino, si accampò ai piedi del castello di Montecalvo.[11]
- Scritto da Angelo Siciliano
Lavori con le braccia, ohi ma’,per codesti pendii per la Ripa della Conca,col caldo,con la pioggia,col gelo.Stai sola da una vita
e pensi sempre in mezzo alle viti e agli ulivi,adocchi la via verso il guadosperi che tuo figlio torni.Col buio, ohi ma’,nella casetta che pare l’Arca di Noè,prepari il pastone per i maiali e il granturco per le galline. Seduto sullo scanno, vacilli davanti al fuoco e per la stanchezza neanche sogni. Prepari la cesta per il mercato, ohi ma’, con la verdura, con i fichi e con le pere. Chiacchieri con le persone:fa maltempo il grano non nasce.Ti domandano di quel figlio lontano, e tu neanche t’immagini, che pure lui ha un paniere
pieno di frutta che sono belli a vedere, ma sono amari.
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- Scritto da Angelo Siciliano
Alle madri montecalvesi.
Incuranti della bora gelida,
con le mani piagate, erano instancabili. Partorivano e, anche se oltraggiate dai mariti,
proteggevano i propri figli.
E per sfamarli, si privavano del boccone dalla propria bocca,
*A li mmàmmura munticalivési.
‘N facc’a la filippìna, cu li ssèrchji a li mmani, s’abbuttàvunu di fatìja.
Figliàvunu e, ppuru si mmalitrattàte da li mariti, rifinnévun’a li figli.
E ppi li ddà a mmagnà, si livàvunu lu muórzu da ‘mmócca.