- Scritto da Angelo Siciliano
Questo canto, se ve ne fosse bisogno, dimostra che la Morte, tra l’altro sempre presente nella cultura contadina, non scende a patti con alcuno, nemmeno con i ricchi e i potenti. Con costoro, anzi, essa prova piacere nell’assumere un atteggiamento sadico imponendo la propria regola, che è uguale per tutti.Trattandosi di un canto d’ambito rurale, anche se il linguaggio tende talvolta all’aulico e ad una vaga costruzione colta, si può cogliere in esso uno spirito di rivalsa della classe contadina nei confronti di signori, ricchi e potenti. Singolare l’uso del numero tre, ripetuto per ben sei volte nel canto. In occultismo esso ha valenza sacra e magica, e rappresenta la luce. Anche nelle religioni è stato spesso adoperato: come triade in quell’induistica, con Brahma, Siva e Visnù; come Trinità nella cristiana, con Padre, Figlio e Spirito Santo.
- Scritto da Angelo Siciliano
LO ZIO D'AMERICA
POESIE, CUNTI, NENIE BALLATE E DETTI
IN DIALETTO DI MONTECALVO IRPINO (AV)
CON UNA RACCOLTA DI MALEDIZIONI ED
ILLUSTRAZIONI DELL'AUTORE PRESENTAZIONE DI MARIO SORRENTINO
TRADUZIONE IN ITALIANO A FRONTE ANNO 1988
CASA EDITRICE MENNA AVELLINO
- Scritto da Angelo Siciliano
Storia d’un ritrovamento
Nel 1987 iniziavo a recuperare, trascrivere e ricreare la cultura orale del mio paese natale, Montecalvo Irpino. Ritenevo di poter risolvere l’operazione circoscrivendo la ricerca all’aspetto esclusivamente letterario di quanto gli antenati, per secoli, avevano ripreso dalla cultura ufficiale, prodotto o rielaborato autonomamente e sedimentato. In sostanza presumevo che tutta la questione si potesse risolvere semplicemente trascrivendo i cunti, i detti, le filastrocche, le maledizioni, ecc., dando valore preminente ai testi raccolti o ricreati. Non trascorreva molto tempo, però, e m’accorgevo che la trascrizione in dialetto locale del materiale summenzionato, seppure fedele e con traduzione a
- Scritto da Angelo Siciliano
Storia d’un ritrovamento Nel 1987 iniziavo a recuperare, trascrivere e ricreare la cultura orale del mio paese natale, Montecalvo Irpino. Ritenevo di poter risolvere l’operazione circoscrivendo la ricerca all’aspetto esclusivamente letterario di quanto gli antenati, per secoli, avevano ripreso dalla cultura ufficiale, prodotto o rielaborato autonomamente e sedimentato. In sostanza presumevo.che tutta la questione si potesse risolvere semplicemente trascrivendo icunti, i detti, le filastrocche, le maledizioni, ecc., dando valore preminente ai testi raccolti o ricreati.