àL’INVASIONE DEL TRENTINO NEL 1703

DA PARTE DEI FRANCESI

Ricorrono quest’anno tre secoli dall’occupazione del Trentino sud-occidentale, da parte dell’esercito francese comandato dal generale Louis Joseph Duc de Vendôme. Quest’invasione è ricordata da un libro di Luigi Bressan, arcivescovo di Trento, pubblicato nel 2001 e incentrato sulla corrispondenza degli ufficiali francesi, che parteciparono alla campagna di conquista del generale Vendôme. È un volume, scrive Bressan nella presentazione, “nato dall’amore alla terra d’origine, che ha portato ad una ricerca, provvidenzialmente resa possibile durante un lungo soggiorno in Francia, su eventi che hanno colpito tutti i centri

L'artiglieria francese a Trento nel 1703, incisione tedesca del 1762

abitativi delle zone sud-occidentali del Trentino fino al capoluogo della nostra regione”.È un lavoro di ricerca iniziato nel 1983, con l’ausilio di qualche collaboratore, presso l’Archivio dell’Esercito, la Biblioteca Nazionale di Parigi e il Museo Diocesano Tridentino trascrivendo le lettere che vari ufficiali dell’esercito francese scrissero nell’autunno del 1702 e principalmente nel 1703, quando i francesi, con l’occupazione del Trentino, miravano a ricongiungersi con le forze bavaresi che avevano occupato il Tirolo. Le lettere sono riportate nel francese dell’epoca, con un breve sunto in italiano. La pubblicazione, negli auspici di Bressan, va intesa come “un nuovo appello alla pace, alla riconciliazione, al rispeto della libertà”. Il frutto di tutta la ricerca è stato pubblicato da Il Sommolago di Arco. Ritornando ai francesi, nella notte tra il 30 e il 31 dicembre 1702, a Torbole, dove erano giunti dieci barconi con un migliaio di soldati francesi a bordo, fu sventato il primo tentativo d’invasione. Era stata la vigilanza attenta a far fallire il colpo di mano, ma il fatto mise in allarme sia la popolazione locale sia le forze militari austriache.In realtà i trentini non avevano alcun contenzioso aperto con la Francia, ma nonostante ciò un’invasione la temevano, per questioni che avevano a che vedere con la successione sul trono di Spagna, dato che Carlo II re di Spagna, sovrano di un paese in decadenza ma con un impero immenso, era morto nel novembre del 1700, senza lasciare eredi. Il suo impero, oltre alla Spagna, comprendeva buona parte dell’America Latina, qualche territorio in Africa e le Filippine in Asia. In Europa includeva le Fiandre, parte dei Paesi Bassi, il Sud dell’Italia, la Sicilia, la Sardegna e il Ducato di Napoli.

 Le due grandi potenze europee, Francia e Austria, erano in lotta per influenzare l’ascesa, sul trono di Spagna, di un sovrano di proprio gradimento. Ben presto sarebbe scoppiato tra loro un conflitto armato assai cruento.
Nel 1702, con l’appoggio del sovrano di Francia Luigi XIV, saliva sul trono di Spagna Filippo d’Angiò. L’imperatore d’Austria Leopoldo avrebbe voluto che quel trono andasse a Carlo, suo secondogenito.
La guerra scoppiava ufficialmente il 15 maggio 1702 coinvolgendo vari paesi europei con stragi e invasioni e, dato che nessuna delle due parti riusciva a prevalere, il conflitto si sarebbe protratto sino al 1714.
Il trattato di Utrecht del 1713 e la pace di Rastatt del 1714 avrebbero posto fine al conflitto. Sul trono di Spagna sarebbe rimasto Filippo d’Angiò. In Austria nel frattempo moriva prima l’imperatore Leopoldo, nel 1705, e poi il suo successore, l’imperatore Giuseppe, nel 1711. Saliva al trono il figlio di quest’ultimo, Carlo, che rinunciava a ogni rivendicazione sul trono di Spagna, in cambio del controllo su Lombardia, Napoli, Sardegna e sui territori dell’attuale Belgio.

Fra i partecipanti al conflitto la Gran Bretagna più di tutti se ne sarebbe avvantaggiata, facendosi assegnare Gibilterra, Minorca, i vasti territori del Nord America e numerosi privilegi nel commercio internazionale.

Tornando al conflitto in Italia, i francesi, con gli alleati spagnoli comandati dal principe di Vaudémont, occupavano, nell’autunno del 1700, la Pianura Padana cercando di bloccare ogni accesso dalle Alpi atesine.



 

A. SICILIANO, Disegni per l’invasione del Trentino del 1703 (disegni a matita 2003).

Il principe Eugenio di Savoia, al comando dell’esercito imperiale, riuscì, tra il 28 maggio e il 16 giugno 1701, dopo un attraversamento avventuroso della Vallarsa, a infliggere alcune sconfitte ai francesi. Ma la situazione non mutò nell’immediato. Solo l’esito degli eventi bellici in Germania portò a una svolta definitiva.I francesi comandati dal maresciallo Villars, alleati dei bavaresi guidati dal principe Massimiliano, dopo aver battuto la resistenza tedesca, raggiungevano i confini austriaci settentrionali. Superavano il Reno a Huningue, il 14 ottobre 1702, con l’intento di andare a occupare Vienna.

I bavaresi, nel luglio 1703, occupavano il Tirolo arrivando fino a Sterzing (Vipiteno).

In Italia i francesi, il cui comandante François de Villerois era stato sostituito dal de Vendôme, sconfiggevano gli austriaci sul Baldo, nei giorni 25-28 luglio, e scendevano a Brentonico e poi a Nago. Si abbandonavano a scorrerie sulla destra Adige. Capitolava Arco il 15 agosto. Pervenivano loro rifornimenti dal Lago di Garda. Facevano altre scorrerie sui monti circostanti e dopo una dura battaglia a Ranzo, senza incontrare altre resistenze, giacché i difensori avevano abbandonato i castelli di Drena, Madruzzo e Toblino, avanzavano verso Trento. Dopo un’altra dura battaglia, il 2 settembre i granatieri del Vendôme piazzavano due batterie di cannoni sul Doss Trento.

La città subì un bombardamento intenso. Piovve su di essa qualcosa come 500 bombe, ma non si arrese. Vi furono danni materiali ma fortunatamente pochi morti.

Il 12 settembre, con sorpresa degli assediati, il Vendôme ordinò la ritirata e con una parte delle truppe s’imbarcò a Riva precipitosamente per raggiungere la Pianura Padana. L’altra parte delle truppe, sotto il comando di Médavy, rimase per tentare di conservare il controllo di Arco, Tenno, Riva, Torbole e Nago, ma il 10 ottobre 1703 dovette anch’essa abbandonare frettolosamente il Trentino.

Finiva così l’occupazione da parte dei francesi.

 

Scheda del libro.

Autore Luigi Bressan. Titolo L’invasione del Trentino nel 1703.

Coordinamento editoriale Mauro Grazioli. Editore Il Sommolago di Arco.

Stampato in novembre 2001 da Grafica 5 della Garda Cartiere di Arco.

Pagine 317, contenenti le lettere degli ufficiali francesi che parteciparono alla campagna di conquista del generale Vendôme e illustrazioni in bianco e nero e a colori.

 

                * Recensione pubblicata nel 2003 sulla rivista trentina JUDICARIA.