LA COLONIA DI PRALUNGO, TRA I BOSCHI DI MONTEVACCINO
Nel 1927 nasceva come Convalescenziario contro la TBC delle ragazze, nel 1990 è diventata Colonia per scout Il 21 giugno 2010, nella Sala “Cav. Mario Merz” del Centro Civico di Cognola, per iniziativa di Gianko Nardelli, si inaugurava la mostra di foto, articoli e documenti, “La colonia di Pralungo: Tra passato e presente – da Convalescenziario a base scout”, con durata sino al 9 luglio. Ma una precedente mostra, sempre sulla Colonia di Pralungo, si tenne, dal 25 ottobre al 8 novembre 2009, presso il Centro sociale di Montevaccino, per celebrarne gli 80 anni di attività. Dov’era inizialmente un rustico, che doveva ospitare un “rocòl” per la caccia, nei boschi a est di Montevaccino, il 10 giugno 1927, per iniziativa del dott. Leopoldo Pergher, direttore del dispensario antitubercolare, con l’appoggio del dott. Ferrante Giordani, medico capo dell’allora Cassa Mutua Provinciale di Malattia di Trento, si inaugurava un Convalescenziario antitubercolare per
ragazze, con 17 ospiti affette da TBC, una vera e propria piaga sociale che mieteva molte vittime a quei tempi, e 4 religiose della Congregazione Suore di Carità delle Sante B. Capitanio e V. Gerosa, note come le Suore di Maria Bambina. Col tempo sarebbero arrivate anche ammalate provenienti da Bolzano, Varese, Venezia ed altre province italiane. Mancavano l’acqua e la corrente elettrica. L’approvvigionamento idrico si faceva con carri trainati da buoi o muli. Nel 1929, oltre all’allacciamento dell’acqua arrivarono pure l’elettricità e il telefono. Il 16 giugno dello stesso anno, la struttura era benedetta solennemente dall’Arcivescovo di Trento, mons. Celestino Endrici.