Giuseppe Šebesta, un genio che potrebbe essere accostato ai geni del Rinascimento, si è spento a 85 anni, il 9 marzo 2005, nella casa di riposo di Fondo (TN), in Val di Non. Creò il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige, in cui sistemò tutta la mole di materiale che era riuscito a raccogliere relativamente alla civiltà contadina e all’artigianato locale. In Italia, è probabilmente il museo più importante di questo settore. Promosse e diresse campagne di scavi archeologici. Studiò a fondo l’antica lingua tedesca e gli usi degli abitanti della Valle dei Mocheni. Quello che la gente gli donava, se lo vedeva restituire arricchito di cultura, perché le analisi di Šebesta contenevano comparazioni con le altre civiltà. Era ritenuto il custode dell’identità trentina. Ma creò altri due musei etnografici in Veneto e in Romagna, e portò avanti ricerche anche in Abruzzo e nelle chiese rupestri del Sud Italia. Creatore dai multiformi interessi era instancabile ed esplosivo. Fu poeta, scrittore, pittore, autore cinematografico d’animazione, etnologo, antropologo e archeologo.


 
A GIUSEPPE ŠEBESTA
 
POSTERI*
 
 
Carbonai metallurghi
a noi posteri tramandarono
tracce mimetizzate oggetti rari.
 
Qualcuno interpreta
le     non    scritture
sillaba le non lingue
ode   le    non   voci
tutto      ci     riporta
per filo e per segno.
 
 
* A Giuseppe Šebesta
 
Angelo Siciliano, Zell 1994
Questa poesia è edita nella mia raccolta DEDICHE, 1994, delle Edizioni ARCA di Trento.
 

 

Giovanni Kezich e Giuseppe Šebesta
dipinto di A.Siciliano

Lascia una bibliografia vastissima. Appena ho appreso la notizia, non ho pregato per Šebesta. Gli ho inviato un pensiero profondo: «Vola, Bèpo, oltre il Mediterraneo! Verso Bisanzio dove, mi confidavi, era il tuo sogno segreto.»

 

 

            Zell, 10 marzo 2005                                                    Angelo Siciliano