Se una volta dire Comano poteva significare “Terme di Comano”, dal 5 giugno 2004 significa “Nuove Terme di Comano”.

Ci sono voluti otto anni, da quando nel 1996 il Consiglio d’Amministrazione dell’ACTC, Azienda Consorziale Terme di Comano, dopo annosi dibattiti e il superamento di dubbi, critiche e difficoltà, approvò l’iniziativa per il Nuovo Grand Hotel Terme di Comano, perché l’opera fosse completata. L’8 maggio 1999, Lorenzo Dellai, Presidente della giunta della Provincia Autonoma di Trento, effettuava la posa della prima pietra, gesto simbolico accompagnato dalle parole beneauguranti di mons. Lorenzo Dalponte. Il 5 giugno 2004, dunque, c’è stata l’inaugurazione della splendida struttura del Nuovo Grand Hotel Terme di Comano. Madrina della cerimonia era la scrittrice trentina Isabella Bossi Fedrigotti. Oltre a Lorenzo Dellai erano presenti altri politici: Mario Malossini, Claudio Valduga, gli assessori provinciali Remo Andreolli e Iva Berasi, e i sindaci dei sette comuni che hanno in gestione le Terme. Sul palco allestito per la cerimonia trovavano posto Walter Berghi, Daniele Calza, Luca Marastoni, Lorenzo Dellai, Graziano Riccadonna e Isabella Bossi Fedrigotti. Walter Berghi, Presidente delle Terme di Comano e sindaco di San Lorenzo in Banale, poneva in rilievo l’importanza delle terme, perché esse contribuiscono al benessere economico delle “Giudicarie Esteriori”.

Daniele Calza, Presidente del Consiglio d’Amministrazione, ricordava Romeo Biotti che è stato per diversi anni Direttore delle Terme di Comano.

Rilevava l’importanza della terapia con le acque e affermava che sono gli stessi frequentatori delle terme a farne la pubblicità nei luoghi di loro provenienza.

Luca Marastoni, architetto di Bolzano, che ha progettato la struttura alberghiera assieme al padre Antonello, architetto pure lui, illustrava brevemente le caratteristiche della struttura e gli accorgimenti adottati perché il risultato fosse all’altezza delle aspettative e rispettoso dell’ambiente.

Lorenzo Dellai che, come si è detto, pose la prima pietra, estendeva il merito dell’operazione anche ai politici che l’avevano preceduto, perché è stata fondamentale la loro opera. Faceva notare che sono importanti la coesione delle amministrazioni locali e gli investimenti che consentono di guardare al futuro con fiducia. Accennava al fatto che il prossimo passo sarà il recupero di Villa Vianini, situata non molto distante dall’hotel.

Graziano Riccadonna parlava dei tre libri pubblicati per l’occasione.

Uno è suo, adeguatamente documentato, ed è il frutto di una lunga e attenta ricerca. Spiegava anche che è stato ripubblicato il libro di Aldo Gorfer, perché narra la storia delle Terme dalle origini sino al 1974.

Riferiva che Isabella Bossi Fedrigotti, autrice del romanzo Amore mio uccidi Garibaldi, aveva ambientato una parte del libro proprio nei bagni termali di Comano.

La madrina della cerimonia, Isabella Bossi Fedrigotti, giornalista del Corriere della sera, nonché vincitrice di un’edizione del premio Campiello, faceva presente, quasi a scusarsene, che era la prima volta che tagliava un nastro.

A proposito della citazione di Riccadonna osservava che, con gli strumenti professionali che lei si ritrova oggi, quella parte del romanzo che si riferisce alle terme l’avrebbe scritta sicuramente meglio.

Si dichiarava orgogliosa delle sue origini trentine, del senso d’appartenenza alla propria terra e confidava che, ogni volta che vi fa ritorno, prova un immenso piacere.

Mons. Lorenzo Dalponte benediceva la nuova struttura oggetto dell’inaugurazione.

Era convenuta per l’occasione molta gente che, alla fine della cerimonia, dopo aver visto la mostra fotografica e curiosato nei locali dell’hotel, faceva ressa per degustare le tante specialità, offerte sul lungo buffet che era stato allestito per l’occasione, e brindare in modo degno.

 

            Mostra fotografica.

Era allestita una mostra fotografica intorno al piazzale antistante l’hotel.

Essa abbracciava due secoli di storia delle Terme di Comano.

Nelle foto erano presentati momenti importanti e ufficiali, che avevano avuto le Terme come scenario, e momenti di vita normale attinenti alla quotidianità delle cure termali.

Nel primo caso erano riconoscibili personaggi come l’on. Aldo Moro, accompagnato dall’on. Kessler, e Giovanni Spadolini in occasione di una delle conferenze per “Trentino d’Autore”.

Nel secondo caso erano le strutture o il personale delle Terme a fare mostra di sé, vale a dire inservienti, infermiere e bagnine.

In una foto vi erano i ciclisti del giro d’Italia, relativamente alla tappa del 10 giugno 1976.

Le foto, in parte inedite, provenivano dall’archivio delle Terme di Comano e dalle collezioni dei fotografi Luigi Bosetti di Ponte Arche, Vittorio Parisi di Villa Banale e Umberto Torboli di Riva del Garda.

Di notevole rilevanza sono da considerare le tante foto sulle terme, scattate tra Ottocento e Novecento, dal noto fotografo trentino Giovanni Battista Unterveger.

 

         Il Nuovo Grand Hotel Terme di Comano.

Tutto iniziò con la leggenda della Sibilla Comana, che il poeta Giovanni Prati cantò nella sua ballata I bagni di Comano, con riferimento alla fonte d’acqua termale.

Il benefattore filantropo Giovanni Battista Mattei (1754-1826) di Campo Maggiore, celibe e benestante, con testamento del 15 ottobre 1825, lasciava tutto “il compendio delle Terme di Comano ai poveri della valle, delle tre Pievi Lomaso, Banale e Bleggio, o come adesso si denominano comuni di Campo, Stenico e Bono”.

Quest’anno ricorre il 250° anniversario della sua nascita.

Al posto del Grande Albergo Terme, edificio ottocentesco ristrutturato più volte negli anni, oggi c’è

il Nuovo Grand Hotel Terme di Comano.

L’albergo dei poveri, secondo albergo della Fondazione Mattei col nome di “Comano”, era sulla destra del fiume Sarca, nella strettoia sotto la rupe, e per motivi di viabilità fu demolito con decisione presa nel 1982.

La Villa Vianini, poco distante dallo stabilimento termale e dal Grande Albergo, porta il nome degli antichi affittuari gestori e si avvia ad essere ristrutturata.

Le specificità terapeutiche delle acque delle Terme di Comano riguardano la cura delle malattie della pelle (psoriasi, eczema, dermatite atopica, dermatite seborroica e acne), delle vie respiratorie, dell’apparato circolatorio, dell’apparato renale, urinario e gastroenterico.

Il Nuovo Grand Hotel Terme di Comano, a quattro stelle, ha arredi sofisticati, sale di ristorazione eccellenti, camere con ogni tipo di comfort telematico, mediatico e acqua termale in vasca.

Sono previsti trattamenti cosmetici e curativi, massaggi, impacchi e fanghi.

È dotato di una sala conferenze.

È inserito nel Parco Termale secolare, con magnifici alberi, per passeggiate rilassanti e rigeneranti, tra gli splendidi percorsi ricchi di fiori, disegnati a ridosso del Sarca.

 

            I tre libri editi a cura dell’ACTC.

Il primo dei tre volumi, curato da Graziano Riccadonna e intitolato Gli statuti, contiene gli statuti delle Terme di Comano e ripercorre la loro storia, soprattutto dal punto di vista giuridico. È diviso in tre parti.

Nella prima parte, “La storia statutaria”, abbraccia un arco di tempo che va dal 1967, anno dell’approvazione dello statuto della Fondazione G. B. Mattei, con delibera della Giunta regionale n. 2593, al 1996, anno dell’approvazione dello statuto dell’ACTC, Azienda Consorziale Terme di Comano.

Nel 1979 era stato istituito il consorzio dei sette comuni delle Giudicarie Esteriori per la gestione delle Terme di Comano: Bleggio Inferiore, Bleggio Superiore, Dorsino, Fiavé, Lomaso, San Lorenzo in Banale e Stenico.

Nelle altre due parti del libro sono riportati gli organi amministrativi e le statistiche delle prestazioni effettuate a favore dei frequentatori delle Terme: visite mediche, bagni termali, inalazioni e idromassaggi.

Il secondo libro, intitolato Le Terme di Comano, è una riedizione in copia anastatica del volume scritto da Aldo Gorfer e pubblicato nel 1976.

Indaga la vita del filantropo Giovanni Battista Mattei, benefattore delle Terme.

Parla del poeta Giovanni Prati di Dasindo, nato però a Campo nel 1814, perché la sua famiglia aveva trovato ospitalità presso il locale convento. Ne cita il poemetto che dedicò al Mattei e anche la ballata I bagni di Comano, dedicata alle Terme, in cui le chiama “L’antro della Sibilla”.

Si sofferma sulle scoperte archeologiche fatte in loco. Grazie ai reperti rinvenuti si è appurato che le Terme erano frequentate già in epoca romana imperiale, ma poi furono dimenticate.

Parla poi della loro riscoperta e del turismo romantico.

Illustra le vicissitudini che ne contraddistinsero la gestione, anche tra tante contraddizioni.

Descrive infine le nuove Terme, progettate nel 1970 in collaborazione tra l’ing. Renato Marchi di Trento, per le strutture murarie, e l’arch. Antonello Marastoni di Bolzano, per la disposizione interna e l’arredamento.

La posa della prima pietra avvenne il 23 maggio 1972 e lo stabilimento termale era inaugurato nel 1976.

Il terzo libro, SALUS PER AQUAM Le nuove Terme di Comano, è di Graziano Riccadonna.

Esso inizia laddove si era concluso il volume di Aldo Gorfer e si sofferma sui cambiamenti che hanno caratterizzato le Terme di Comano in questi ultimi trent’anni, dal 1974 al 2004.

Vi è un’attenta disamina del termalismo che, da pratica curativa esclusiva di una fascia circoscritta della popolazione, diviene nel tempo fenomeno quasi di massa e la gente, oltre a ricercare il benessere psicofisico, coglie l’occasione per fare turismo e visite culturali.

Gli argomenti trattati sono distinti in quattro parti.

Se nella prima parte è l’aspetto della proprietà e della gestione delle terme ad essere scandagliato, nella seconda si analizza l’evoluzione delle strutture termali per meglio rispondere alla nuova filosofia curativa.

La terza parte elenca i rapporti tra le Terme e l’arte, la poesia e la letteratura, grazie alle mostre, allestite negli anni nei locali delle Terme, e ai dibattiti e conferenze tenutisi nell’ambito della manifestazione “Trentino d’Autore”, cui hanno partecipato personaggi di spicco della cultura e del giornalismo nazionali, e scrittori e giornalisti locali.

Nella quarta parte vi sono riportati tutti coloro che hanno diretto le terme in questi anni passati.

Correda il libro una tavola prospettica comparata della storia delle Terme.

 

*Articolo per la rivista trentina JUDICARIA.

 

            Zell, 24 luglio 2004

                                                                                              Angelo Siciliano