Il 4 luglio 2008 : Aperto il Lapidario al Castello del Buonconsiglio a Trento

inaugurate due importanti mostre: Andrea Riccio e Rembrandt

    Il Lapidario

La sera del 16 maggio 2008 è stato aperto al pubblico il Lapidario del Castello del Buonconsiglio di Trento. Complessivamente si tratta di una trentina di opere in marmo, tratte da un nucleo di pietre antiche realizzate tra l’alto Medioevo e la fine del Settecento, scelte dalla storica dell’arte Lia Camerlengo e sistemate, dall’architetto Roberto Festi, in due ambienti al piano terra di Castelvecchio, con gli scalini e i pavimenti scavati nella roccia, in quella che fu un’antica cava di pietre da costruzione sul fianco del dosso su cui poggia il castello. Questi  manufatti, alcuni dei quali mutili o frammentari, sono costituiti da statue (S. Vigilio, Madonna del Carmine, Cristo portacroce, Saturno che divora i suoi figli, Acquario, Estate o Cerere), capitelli, stemmi e

rilievi, che testimoniano le trasformazioni subite da Trento e periferia durante i secoli. Provengono da chiese come S. Maria Maggiore, la Cattedrale, S. Lorenzo, S. Maria Maddalena o da case e palazzi abbattuti o modificati a seguito di ristrutturazioni.

Il primo nucleo di questi manufatti fu messo insieme dal vescovo Cristoforo Madruzzo, all’epoca del Concilio di Trento.

Poi il conte Benedetto Giovanelli, podestà di Trento dal 1816 al 1846, nel 1824 riunì nella sede del municipio, in palazzo Belenzani, un gruppo di antiche pietre. Si trattava non solo iscrizioni romane, ma anche di opere medievali e moderne.

Nel 1856 venne inaugurato il museo cittadino, nell’ex palazzo a Prato in via SS. Trinità, ma nel 1874 il museo fu trasferito in via Larga, nel palazzo municipale.

Nel 1924 fu istituito nel Castello del Buonconsiglio il nuovo Museo Nazionale. Giuseppe Gerola decise di allestire un Lapidario nel cortile presso il giardino, un tempo dedicato al gioco della Pallacorda, e lì rimase sino agli anni Settanta.. oi L’aumento dell’inquinamento atmosferico impose il trasferimento delle pietre in ambiente chiuso, dove si è proceduto al  al loro restauro.

Oggi quelle pietre sono tornate a nuova vita, in un ambiente buio e suggestivo bucato da fasci di luce che spazzano via le tenebre del tempo per metterle a fuoco in quanto reperti del passato.

 Due mostre inaugurate il 4 luglio 2008

Rinascimento e passione per l’antico: Andrea Riccio e il suo tempo

Il 28 marzo 2008, venivano presentate alla stampa le due prossime mostre che il Museo del Castello del Buonconsiglio avrebbe inaugurato nella prossima estate, che resteranno aperte al pubblico dal 4 luglio al 2 novembre 2008.

Dopo la straordinaria mostra del 2007 “Ori dei cavalieri delle steppe”, organizzata con i reperti archeologici provenienti dalle collezioni dei Musei dell’Ucraina, sono inaugurate le mostre “Rinascimento e passione per l’antico: Andrea Riccio e il suo tempo” e “Rembrandt e i capolavori della grafica europea nelle collezioni del Castello del Buonconsiglio”.

La mostra dedicata ad Andrea Riccio è allestita in due sedi: il Castello del Buonconsiglio e il Museo Diocesano Tridentino. Pone in evidenza la situazione che si creò fra Padova e Venezia intorno all’anno 1500, quando i modelli elaborati da personalità come Donatello, Mantegna e Bellini cedettero gradualmente il passo alle novità che andavano affermandosi grazie all’opera del giovane Tiziano. Non solo sculture ma anche dipinti, disegni, incisioni, marmi, bronzi, terrrecotte, cristalli, oreficerie realizzati da geniali artisti fanno rivivere, nelle sale del Buonconsiglio, uno dei momenti più emozionanti del Rinascimento italiano. La mostra di Trento presenta per la prima volta al pubblico una ricchissima selezione di opere dello scultore Andrea Riccio, uno degli scultori rinascimentali più affascinanti, ma oggi meno conosciuti dal grande pubblico. La mostra, per la prima volta, presenta la sua produzione in bronzo e in terracotta, con pezzi provenienti dall’Italia e dalle più prestigiose istituzioni straniere: dalla Ca’ d’Oro di Venezia al Museo del Bargello di Firenze, dalla National Gallery di Washington al Louvre di Parigi.

Rembrandt e i capolavori della grafica europea nelle collezioni del Castello del Buonconsiglio

Questa mostra ha l’obiettivo di valorizzare le collezioni del Castello del Buonconsiglio. Con la presentazione del celebre autoritratto di Rembrandt, proveniente dalla Galleria degli Uffizi di Firenze, la mostra presenta le più note acqueforti del maestro realizzate su particolari carte e con tirature freschissime.

Il Castello del Buonconsiglio conserva un importante nucleo di incisioni all’acquaforte raccolte sotto il nome di Rembrandt, provenienti dalla collezione Lazzari Turco Menz, donata nel 1924 al Municipio di Trento. Composta complessivamente da circa un migliaio di fogli, prevalentemente inediti e di cui è in corso una completa schedatura scientifica, essa abbraccia un arco cronologico assai ampio, dalla fine del XV secolo alla metà del XIX, comprendendo opere di scuola italiana, francese, fiammingo-olandese, tedesca, spagnola e inglese.

Nell’ottica di valorizzare le proprie collezioni, a conclusione del ciclo di manifestazioni organizzate dalle maggiori istituzioni museali nell’anniversario dei quattrocento anni della nascita di Rembrandt (1606-1669), il Castello del Buonconsiglio, nell’estate del 2008,  presenta questa straordinaria raccolta.

Oltre alle due rassegne il visitatore potrà ammirare le nuove sezioni del Museo, dedicate alla scultura lignea con pregevoli opere che vanno dal periodo romanico al barocco, e alla scultura lapidea nello scenografico allestimento realizzato alla base di Castelvecchio.

(Questo articolo è nel sito www.angelosiciliano.com).

                                           Zell, 20 maggio 2008                                                                                                     Angelo Siciliano