Premio “ICHNET - Culture Viventi”, dal Comitato per la Promozione del Patrimonio immateriale, ad Angelo Siciliano, per la sua attività artistica e culturale: Raccontare il Sud: memoria, pittura, suono, narrazione e poesia. Comitato per la Promozione del Patrimonio immateriale “Premio Ichnet Culture viventi” ad Angelo Siciliano - Domenica, 14 agosto 2011, alle ore 12.00, nella Sala del Consiglio Comunale di Sant'Andrea. Apostolo sullo Jonio (Cz). Angelo Siciliano ha raccolto centinaia di canti, religiosi, funebri dalla sua comunità, per la maggior parte dell’Ottocento. Tra il materiale prodotto autonomamente, la parte più corposa è costituita dalle oltre trecento “confessioni deg1i antenati”, che riassumono la vita della collettività locale nel dialetto montecalvese d’inizio Novecento. Ricostruisce iconograficamente e pittoricamente decine e decine di temi etnici e l’iconografia della veglia funebre e del pianto rituale. Da diversi anni gestisce il proprio sito www.angelosiciliano.com sul quale pubblica gran parte della sua produzione artistica e di ricerca.

Grazie alla sua instancabile attività culturale, il Prof. Angelomaria Siciliano ha consentito la trasmissione alle generazioni future di saperi, valori e espressioni artistiche popolari del popolo montecalvese ed irpino.
Il premio, tuttavia, non vuole essere solo un riconoscimento alle attività artistiche e di ricerca del Prof. Angelomaria Siciliano, ma rappresenta soprattutto un ringraziamento per avere costantemente ricordato a tutti noi, con caparbia determinazione, l’importanza del patrimonio culturale immateriale.
Allo stesso tempo egli ci ha rammentato la necessità di salvaguardarlo per proteggere e custodire la nostra capacità di essere persone culturalmente attive e creative, costantemente orientate al miglioramento dell’esistente, aperte verso il futuro nella consapevolezza che il patrimonio culturale posseduto costituisce un pegno prezioso da passare a coloro che verranno, a noi affidato come testimone di un tempo che scorre e che ci unisce tutti nel corso della storia.

 

HO ESTIRPATO I NARCISI

Ho estirpato i narcisi
nel giardino
e l’unico garofano
perché sono morti.
Perché sono morti
e qui nulla solo
si può trapiantare.
Perché abbiamo saputo
scherzare col niente
come fosse
qualcosa di umano.

Montecalvo Irpino

Da Versi biologici, 1977.

 

I NOSTRI PADRI


I nostri padri
ararono la piana
colmando l’orto di millenni.
Alla mangiatoia del salotto
mungiamo
la mucca dell’arazzo.

Abbiamo trascurato
l’antico pane.
Il fiume morto osserviamo
dalle grate del bosco.
Di unguento nero
imitazioni di margherite.
L’altoforno ha essiccato
l’umidità dei secoli.
Divelta
l’ombrosa foresta
per il nostro sanatorio.

Montecalvo Irpino

Da Versi biologici, 1977.

 

AL RISVEGLIO* 

S’è fatta notte fonda al paese dove a ogni casa il frigo sta alla cantina la tivù al focolare non c’è fuoco di quercia che sfavilli né cunti. Da tempo una cultura maligna s’è troppo radicata come una donna presa con forza tante volte ci si è assuefatti alle violenze. Al risveglio del cuore spera un vegliardo tra gli ulivi con le nacchere tra le dita: chissà che non torni ai giovani la voglia a favellare.

*Alla memoria di Rocco Scotellaro e Manlio Rossi Doria.

Zell      1993

 

L’ANIMA DEL SUD 

Il Sud scruto

dal di fuori

come l’anima

il corpoda cui trasmigra.  

Trento   Da Tra l’albero di Giuda e
 quello del Perdono
, 1987   Angelo Siciliano

 

PADRE E MADRE  

Ermafrodita era Dio fecondava

e allattava padre e madre i

nsieme miliardi di semi molti di meno i capezzoli. Un Padre maschio tutto

poteva: chiedetelo alle femmine

denigratrici dei maschi.

Dio era femmina con seni

stravaganti dilatati all’inverosimile e latte abbondante: chi non crede

ammiri i derivati di quel latte cagliato.

Una notte a Betlemme attuò la separazione del tempo e dei ruoli. Ora ci sono la banca del seme e la banca degli ovuli e i profilattici stampati ad arte sono tutti col buco.     Z

ell, 7 febbraio 1994 Angelo Siciliano

 

LA GUERRA  

Sempre un affare per taluni è la guerra non bada a spese per sfoltire arsenali vorace di sangue materie strategiche agognate ricchezze nuove conquiste stupri etnici e vendette crimini indicibili sventure e genocidi sindrome apocalittica maestra perenne ad uccidere il dolore abile col terrore a sfrattare le anime di pavidi e valorosi per traslare le salme ad imbrattare ideali col consenso carpito per tenebrose regioni inesplorate della mente sfuggendo non ad una ma a cento e mille rinnovate maledizioni.    

Zell, 20 aprile 2002

Angelo Siciliano