Eluana Englaro è deceduta alle 19.35 di lunedì 9 febbraio 2009, dopo quattro giorni che le era stato staccato l’impianto dell’alimentazione e dell’idratazione col sondino, nella casa di riposo “La Quiete” di Udine, dov’era stata trasferita dalla casa di cura di Lecco “Beato L. Talamoni”, in cui era ricoverata dal 1994 e assistita dalle Suore Misericordine, dopo un grave incidente stradale nel 1992, che l’aveva lasciata menomata in modo grave a livello encefalico. Grazie alle nuove tecnologie nel campo dell’assistenza medica e farmacologica, è vissuta in uno stato vegetativo senza avere percezione del mondo esterno. Situazione simile a quella in cui si ritrovano almeno altre due migliaia di pazienti italiani. È stata sepolta nella tomba di famiglia, accanto al nonno paterno, nel cimitero friulano di Paluzza.Il padre, Peppino Englaro, in questi anni si è battuto alla luce del sole e da solo, a colpi di carte bollate, affinché il tribunale emettesse nei vari gradi di giudizio la sentenza che autorizzasse a lasciar morire la figlia. L’Italia si è spaccata su questo caso:  dubbi e lacerazioni hanno investito tutti, laici e cattolici. Mai come questa volta la morte è stata così politicizzata, si è scritto da qualche parte.Il Presidente del consiglio Silvio Berlusconi ha cercato di intervenire all’ultimo momento con un Decreto legge approvato all’unanimità dal governo. Poiché il Presidente della Repubblica Napolitano aveva comunicato per iscritto che non l’avrebbe firmato, in quanto anticostituzionale perché interveniva su un atto giurisdizionale, qual è la sentenza del tribunale, si è consumato un violento scontro istituzionale e Berlusconi ha trasformato il decreto in disegno di legge presentandolo con procedura d’urgenza per farlo approvare in tre giorni dal Parlamento. 

Tutto per interrompere il protocollo, che, invece, contro le previsioni dei medici, ha portato Eluana a spegnersi improvvisamente per arresto cardiaco. Oltre all’attacco di Berlusconi alla Costituzione e al presidente Napolitano, vi è stato uno scontro feroce al senato tra i senatori Quagliariello e Gasparri del Pdl da una parte e la senatrice Finocchiaro del Pd dall’altra. Alla fine, la situazione in qualche modo si è ricomposta e ci si è accordati di portare avanti il confronto sulla proposta di legge avente come oggetto il testamento biologico, bloccata in commissione parlamentare da mesi. Peppino Englaro, dopo il decesso della figlia, ha chiesto di essere lasciato solo e in silenzio nel suo dolore. Solo, come si è trovato a lottare per una decina di anni, per vedere esaudito quello che era un desiderio della sua famiglia. In un’intervista successiva ha dichiarato che “la sua situazione da inumana è diventata umana” e alla figlia avrebbe voluto dire che finalmente ce l’hanno fatta. In un’altra intervista ha dichiarato che lui non ha ambizioni politiche né mira a incarichi, ma poiché la proposta di legge della maggioranza così come è formulata è inaccettabile, mette a disposizione di tutti il “patrimonio civile” che ha accumulato in tutti questi anni. Insomma, sul testamento biologico la battaglia continua. Peppino Englaro, assieme ai medici che lo hanno aiutato in questa triste vicenda, ha ricevuto un avviso di garanzia per omicidio dalla Procura della repubblica. Da parte sua è intenzionato a chiedere il risarcimento danni agli organi di stampa che l’hanno definito “assassino” e l’eventuale risarcimento sarà devoluto alla “Fondazione Eluana Englaro”. I media si sono lanciati a capofitto su questa “tragedia” familiare, che è stata anche sociale e civile. La notizia della morte di Eluana era stata divulgata immediatamente dalle reti televisive di tutto il mondo. Fatti analoghi a questo si erano già verificati negli USA, in Spagna e in Inghilterra.

(Questo testo è nel sito www.angelosiciliano.com).

                   Krotone, 10 marzo 2009                                                                                                                        Angelo Siciliano

         I  FIORI  DI  ELUANA*
 
Anche la malva è fiorita
e le cicerbite negli incolti.
Il trifoglio e le mimose
fanno cascata di giallo
coi trilli di cinciallegre
in questi giorni di tristezza
e gelo imprevisto
con le preghiere
di coloro che credono
e la logica di chi
chiedeva di liberarti
nell’anarchia rissosa
delle coscienze.
E ora che sei pacificata
lo sai che questo
è per te, Eluana, anche
se più nulla conta
e le rondini stanno
per tornare adesso.
 
Krotone, 10 febbraio 2009
Angelo Siciliano