- Scritto da Angelo Siciliano
LA POESIA CHE SI FA IN IRPINIA
A proposito di un premio di poesia a San Potito Ultra
Parafrasando La poesia che si fa, titolo di un libro postumo di critica e storia poetica in Italia del poeta e critico letterario Giovanni Raboni, Milano 1932-2004, intitolo questo articolo a riguardo della poesia che si fa in Irpinia. In verità, quando si vive fuori da troppo tempo come il sottoscritto, di essa – ma anche del resto – non si conosce molto e quel che si sa arriva attraverso qualche eco lontana della stampa locale o, qualcosa di più, attraverso internet, navigando qualche sito o interloquendo in qualche blog, dove però ci si imbatte sovente in versi lagnosi, la cui elaborazione formale lascia a desiderare. E poiché è risaputo che nelle arti, soprattutto in poesia, la forma è sostanza, se ne deduce che l’esternazione di sensazioni e sentimenti, argomentata in modo banale, è spesso esito delle personali problematiche psicosomatiche e difficilmente fa poesia.
- Scritto da Angelo Siciliano
UN CUMULO DI SASSI
Questo paese viveva, tutti lavoravano duramente anche con la bora gelida. Mangiavano e si divertivano le persone, si ubriacavano, cantavano, danzavano, le donne partorivano. Ma pure la Morte si divertiva e talvolta col colera, la peste o i terremoti, falciava tante di quelle vittime al punto da svuotare le case. E questo paese, la sua carne col sangue pulsante, le braccia le ha sempre distribuite lontano, come d’altronde altri paesi: prestiti senza interessi. Un perenne ritornello. E per ogni figlio partito, considerato perduto,una piaga nel cuore, eppure era in
grado di generarne altri dieci di figli, così si colmava il vuoto.
- Scritto da Angelo Siciliano
Il campanile di Santa Maria (la llòrgia)
L’orologio di Santa Maria smise di funzionare dopo il terremoto del 1962 e si provvide ad abbattere il campanile di mattoni in stile piacentiniano, che era stato rifatto sotto il fascismo dopo il terremoto del 1930. Dal 2003, grazie all’abate don Teodoro Rapuano, in attesa della ricostruzione del campanile, sulla Chiesa Madre di Santa Maria Assunta, ex Collegiata medievale, è stato attivato un orologio elettronico che scandisce il tempo, attraverso un altoparlante, riproducendo il suono delle campane.
Con il termine llòrgia si indicava sia una donna sciocca che l’orologio di Santa Maria. Nota dell'autore
- Scritto da Angelo Siciliano
L’idea per un MUSEO DEI MESTIERI E DELLA CIVILTÀ’ CONTADINA in Irpinia.
MUSEO DEI MESTIERI E DELLA CIVILTÀ’ CONTADINA
La scomparsa di alcuni Mestieri, dovuta all’introduzione di nuovi strumenti di lavoro e tecnologie innovative, e della civiltà contadina arcaica, tramandataci da tradizioni secolari, ci impone una riflessione seria su quanto stiamo perdendo della nostra identità etnica e storica. La storia, giustamente, non può fermarsi;la memoria collettiva svanisce nell’arco di qualche generazione e attualmente non va ad alimentare più né miti né leggende. Pertanto, diviene urgente e si pone l’idea di un MUSEO DEI MESTIERI E DELLA CIVILTÀ’ CONTADINA in Irpinia , perché la storia , certamente storia umile e oscura date le modeste condizioni di vita ,dei nostri padri riviva e sia tramandata alle nuove generazioni che si avviano ad avere come unico patrimonio i mass media.