Balestrucci sui fili

KROTONE CITTÀ DEI RONDONI

Ogni anno, tra aprile e luglio, si ripete in questa città un evento straordinario Krotone, città della Magna Grecia, da aprile a luglio è da sempre la città dei rondoni neri. Questi migratori arrivano con la primavera e si concentrano sul centro storico. Ma chi li osserva con attenzione li vede volare anche sui palazzi di cemento armato della periferia, dove evidentemente qualche pertugio impensato offre delle opportunità di nidificazione. Essi monopolizzano il cielo disponibile e rari sono i balestrucci e le rondini, anche se le grondaie con i coppi consentirebbero loro di attaccarvi i nidi di fango. Fanno notare gli esperti della LIPU, Lega Italiana Protezione Uccelli, che il numero di rondini e rondoni è molto diminuito in questi ultimi anni in Italia e si ritiene che ciò sia dovuto principalmente all’inquinamento ambientale. Ma c’entra forse anche il cambiamento della tipologia abitativa nelle nostre città e nei nostri paesi: case senza gronde sotto di cui i balestrucci possano attaccare i loro nidi di fango; palazzi senza coppi sui tetti dove i rondoni possano deporre le uova. Fendono l’aria come dei boomerang, i rondoni. Vanno e vengono.

Si fondono e si confondono per il cielo come dei proiettili o piccoli jet acrobatici, che in tanti stormi seguono autonome traiettorie, senza mai scontrarsi nelle vie invisibili del cielo. S’incrociano, s’inseguono e stridono tutti insieme. S’arresta all’improvviso lo stormo, come se ad un certo punto vi fosse una barriera contro il volo. Tornano indietro i suoi componenti, con un battito delle ali frenetico e riprendono posizione nel grande gruppo per ripetere quanto hanno fatto poco prima. Volano, stridono, inseguono le loro prede nell’aria e le catturano aprendo semplicemente il becco. Impareggiabili nel volo, i rondoni veleggiano controcorrente rimanendo in perfetto equilibrio, sospesi nell’aria. Sanno scalare con rapidità le termiche. Sfidano le tempeste alzandosi nel cielo. Sicuramente osservano noi umani dall’alto, con qualche aria di sufficienza, e talvolta ci colpiscono con un proiettile-escremento. Ma sicuramente questo è un fatto del tutto accidentale e involontario da parte loro. D’altronde non hanno servizi igienici, cui far ricorso in caso di bisogno.Non sono in competizione con l’attività antropica, anzi igienizzano l’aria ripulendola ogni anno da tonnellate d’insetti: zanzare, mosche, moscerini, api, farfalle, libellule, formiche volanti…

Rondoni sul castello di Carlo V
(pastello di A.Siciliano)

A Krotone la popolazione dei rondoni è tenuta sotto controllo dalle taccole e dalle gazze. Ve ne sono tante e tutte le mattine sui tetti, soprattutto le gazze, passano l’ispezione dei coppi e delle tegole sotto di cui i rondoni depongono le uova e allevano i piccoli. Guardano nei nidi e provano ad arrivarci col becco, infilando il collo nelle fessure della copertura del tetto.I rondinotti si riconoscono dagli adulti, per la chiazza di piume grigie che hanno sotto il mento. Molti di essi quando spiccano il primo volo, cadono a terra. E sono decine, forse centinaia, nelle vie o nei vicoli. E non sono in grado di levarsi in volo. Ci vorrebbe un’associazione che si faccia carico di soccorrere questi sprovveduti e offrirgli un’altra opportunità di vita. Cadono nei vicoletti, che per essi rappresentano un labirinto letale. Non ne escono vivi. A terra vi sono gatti famelici che aspettano questi bocconcini prelibati, e tanti di essi, purtroppo, fanno questa fine. O muoiono d’inedia, o finiscono anche schiacciati sotto le ruote delle auto. Cadono a terra per il loro eccesso di curiosità o intraprendenza, quando ancora il piumaggio non è cresciuto al punto giusto che gli consenta di volare come gli adulti. Cadono pure, perché nel nido sono tormentati dai parassiti, zecche soprattutto.Con mia moglie, quest’anno ne abbiamo raccolto una decina da terra e li abbiamo nutriti con pezzettini di formaggio tenero e pollo lesso. Diversi sono morti poco dopo essere stati raccolti ed emettevano un liquido rosa dal becco.

Chissà, forse per i colpi presi cadendo a terra o sbattendosi nel tentativo di riprendere il volo, o per parassitosi, o per il calore sofferto sulle pietre e sull’asfalto bollenti. Solo due sono cresciuti bene e il dieci luglio li liberavo su una torre del castello di Carlo V.Uno per volta li poggiavo sul palmo della mano destra e li esponevo alla corrente, che era forte. L’istinto gli faceva aprire le ali e spiccare il primo volo, facilitato anche dal vento.

La loro difficoltà in aria era evidente. Arrivavano però alcuni rondoni adulti, gli si affiancavano come a sorreggerli, mostrandogli come si fa a non cadere giù. E così insieme prendevano il largo e in poco tempo scomparivano alla vista. Un’emozione indescrivibile per me. La speranza aveva trovato un riscontro positivo. Una prospettiva di vita si era rimessa in moto. Certo la nostra iniziativa aveva salvato solo il venti per cento dei rondinotti raccolti. Ma è consolante che questo risultato coincida con la statistica delle rondini giovani che ritornano l’anno seguente in Italia, nel loro luogo di nascita.I rondinotti non si posano più sulle case, per due anni dopo essersi involati dal posto in cui sono stati allevati. Si poseranno da adulti, solo quando avranno adocchiato un foro dove le femmine deporranno le uova per la cova.Per aria non gli crea problemi la pioggia. È come se durante i temporali, essi volassero più alti delle nuvole. Non gli crea problemi nemmeno il sole. Pur essendo scuri come la fuliggine, è come se il loro piumaggio riflettesse i raggi del sole, respingendoli verso il cielo. Soffrono molto di più i cani a camminare sull’asfalto d’estate. Nel periodo della cova, vi sono almeno tre livelli di volo dei rondoni: quello basso rasente i tetti; quello ad un’altezza di venti-trenta metri sopra le case; quello ad un centinaio di metri d’altezza e anche oltre.Di notte tutti i rondoni si alzano a qualche centinaio di metri d’altezza e lì dormono volando. Non si posano mai al suolo. Se lo facessero non sarebbero più in grado di sollevarsi, perché le loro zampe sono debolissime e non consentono la spinta che gli faccia spiccare il volo. Da aprile a giugno, a Krotone vi sono più rondoni che turisti. Dalla fine di luglio la tendenza s’inverte. Circolano più turisti per il centro storico, rispetto ai rondoni che lo sorvolano. Ma i rondoni non sono partiti, si sono solo spostati in aree non lontane. Nella seconda metà di luglio, la loro riproduzione è pressoché ultimata. I giovani che ce l’hanno fatta, si sono uniti agli adulti imitandone il comportamento. Ormai volano alti e li attende, tra qualche mese, il lungo volo che li porterà in Africa o in India. Torneranno la primavera successiva, perché da noi il dì è più lungo della notte. Vi sono quindi più ore di luce, durante le quali poter catturare insetti per allevare più velocemente la prole.

(Questo articolo è fruibile nel sito www.angelosiciliano.com).

 

            Krotone, 23 luglio 2006                                              Angelo Siciliano