- Scritto da Angelo Siciliano
INTERVISTA DI ANGELO SICILIANO AD ANTONIO SMORTO RAGAZZO DI 94 ANNI LE CUI VICENDE PERSONALI S’INTRECCIANO CON LA STORIA CIVILE E POLITICA DI MONTECALVO IRPINO*
Antonio Smorto vive da diversi anni in Veneto, a Castel D’Azzano (VR). Lo ricordavo molto vagamente.Era piena guerra fredda tra USA e URSS, e una sera a Montecalvo Irpino (AV), paese dell’Alta Irpinia, doveva essere il 1956, in occasione dei fatti d’Ungheria, nella casa di ‘Nduniùcciu Shcatulìnu giù ai Fossi, di cui esiste solo un rudere dopo il terremoto del ’62, egli proiettò delle diapositive sulla seconda guerra mondiale. Eravamo presenti in tanti a quell’evento, molti adulti e anche noi bambini. Mi rimasero impresse le immagini agghiaccianti dei lager nazisti e delle fosse, da cui erano estratti i cadaveri dei deportati denutriti, soprattutto ebrei, che evidentemente erano stati seppelliti in fretta,
- Scritto da Angelo Siciliano
OBAMA DOPO DABLIU BUSH E un ricordo del Mahatma Gandhi
LE SCARPE DI OBAMA E finalmente è la volta di Barack Husseim Obama, presidente con le scarpe nuove per il lungo cammino sintesi intrigante del nero e del bianco del caffè col cotone da schiavitù e razzismo, evento epocale che arriva a spiazzare dopo secoli di soprusi e disuguaglianze e allieta le attese di chi si specchiò nella disobbedienza civile di Gandhi dopo fascismo nazismo imperialismi allettato poi da J. F. Kennedy il “berlinese” prima dello sbarco alla Baia dei Porci del napalm e del defoliante sul Vietnam e un po’ morimmo tutti con Marylin. Giovanni XXIII carezzò la luna del Concilio in una notte carica di aspettative e preghiere. Che Guevara rivoluzionario lo trucidarono in Bolivia e fu Cristo del Mantegna Martin Luther King gridò il sogno impossibile. Il tallone sovietico, archiviate le purghe staliniste, azzerò nel ’68 la primavera di Praga come o peggio che in Ungheria nel ’56 e arse con Jan Palach non solo l’anelito dei Cecoslovacchi. Nelson Mandela si nutrì in carcere di bocconi d’Apartheid a liberare il popolo suo e i neri tutti. Un fervore ideologico improntò il Sessantotto scivolando all’alveo semisommerso del marxismo e maturò pure frutti di piombo: certi riti mutarono ma tanti altri solo in apparenza. A causa dell’impeachment si dimise Nixon per lo scandalo Watergate ma la Cia fece in tempo per mano di Pinochet a seppellire Salvador Allende nel Palazzo della Moneda. Gli yuppy rampantisti reaganiani cominciarono a soffiare nella bolla finanziaria facendo adepti e avrebbero proseguito poi deregolati con bond, mutui subprime titoli tossici e carta straccia facendosi beffa di chi i beni se li sudava. A Tienanmen furono massacrati studenti e tanti operai compagni che invocavano libertà e democrazia da tempo, quanti non si sa.
- Scritto da Angelo Siciliano
Eluana Englaro è deceduta alle 19.35 di lunedì 9 febbraio 2009, dopo quattro giorni che le era stato staccato l’impianto dell’alimentazione e dell’idratazione col sondino, nella casa di riposo “La Quiete” di Udine, dov’era stata trasferita dalla casa di cura di Lecco “Beato L. Talamoni”, in cui era ricoverata dal 1994 e assistita dalle Suore Misericordine, dopo un grave incidente stradale nel 1992, che l’aveva lasciata menomata in modo grave a livello encefalico. Grazie alle nuove tecnologie nel campo dell’assistenza medica e farmacologica, è vissuta in uno stato vegetativo senza avere percezione del mondo esterno. Situazione simile a quella in cui si ritrovano almeno altre due migliaia di pazienti italiani. È stata sepolta nella tomba di famiglia, accanto al nonno paterno, nel cimitero friulano di Paluzza.Il padre, Peppino Englaro, in questi anni si è battuto alla luce del sole e da solo, a colpi di carte bollate, affinché il tribunale emettesse nei vari gradi di giudizio la sentenza che autorizzasse a lasciar morire la figlia. L’Italia si è spaccata su questo caso: dubbi e lacerazioni hanno investito tutti, laici e cattolici. Mai come questa volta la morte è stata così politicizzata, si è scritto da qualche parte.Il Presidente del consiglio Silvio Berlusconi ha cercato di intervenire all’ultimo momento con un Decreto legge approvato all’unanimità dal governo. Poiché il Presidente della Repubblica Napolitano aveva comunicato per iscritto che non l’avrebbe firmato, in quanto anticostituzionale perché interveniva su un atto giurisdizionale, qual è la sentenza del tribunale, si è consumato un violento scontro istituzionale e Berlusconi ha trasformato il decreto in disegno di legge presentandolo con procedura d’urgenza per farlo approvare in tre giorni dal Parlamento.